Storia del Comune
'A MARINA DI GIRGENTI
E' uno degli scali più importanti della costa sud-occidentale della Sicilia da dove partivano, fino a poco tempo fa, diretti in tutto il mondo i carichi di zolfo e salgemma delle miniere dell'entroterra. Da qui partono le navi e traghetti per le isole di Linosa e Lampedusa.
In origine Porto Empedocle era solo un borgo marinaro chiamato "Marina di Girgenti", nel '400 sorse un importante "Caricatore" per il grano , attività strettamente legata alla vita economica di Agrigento. Il luogo fu difeso dalle incursioni dei turchi e dei pirati dalla torre ( la Torre Carlo V ) fatta costruire nel 1554 da Carlo V. e che i Borboni, alla fine del '700 usarono come carcere. Verso il 1830 il molo cominciò ad assumere notevole importanza nelle esportazioni dello zolfo per cui molti commercianti provenienti da più parti, ma soprattutto dalla vicina Agrigento vi si trasferirono contribuendo a far nascere un vero centro abitato dotato di chiesa, palazzi, depositi, caffé etc.
Nel 1853 diventando comune autonomo, prese il nome di "Molo di Girgenti" e un decennio più tardi assunse il nome attuale di Porto Empedocle, in onore del filosofo agrigentino Empedocle.
Fonte di ispirazione di famosi scrittori, Porto Empedocle è una meta per chi non si accontenta della vacanza sole-mare, ma cerca storia, arte e cultura. Oltre ad aver dato i natali al grande drammaturgo premio Nobel Luigi Pirandello, è qui che è nato lo scrittore Andrea Cammilleri, ed è qui che sono stati ambientati i suoi romanzi tra " Vigata" e "Montelusa" , dove fa da sfondo la particolare bellezza della costa empedoclina con le ampie spiagge di Marinella e del Lido Azzurro.
PRINCIPALI ATTRAZIONI – COSA VEDERE A PORTO EMPEDOCLE
All'inizio di Via Roma è un monumento a Luigi Pirandello; più avanti, ecco il portico neoclassico del Municipio e la Chiesa Madre, Maria Santissima del Buon Consiglio, del 1892. A pochi passi dal centro si raggiunge il Porto dove erge la mole del torrione di Carlo V, oggi divenuto centro di inizitive e di attività artistico culturali.
IL LITORALE E LE SPIAGGE DI PORTO EMPEDOCLE
La bellezza di Porto Empedocle è anche legata alle sue spiagge e alla vicinanza a tesori unici al mondo, il tratto di costa offre il massimo splendore delle spiagge agrigentine. In questa zona, che alterna lidi attrezzati e spiagge libere, domina la bellissima e suggestiva Scala dei Turchi.
" A MARINA DI GIRGENTI"
Nata come zona portuale dell'antica Girgenti, oggi Agrigento, con il nome di Marina di Girgenti, dal XV secolo era il luogo di commercio dei cereali di tutta la zona. Tra il 1549 e 1554 per ordine del viceré Vega fu restaurata la Torre del caricatore di Girgenti, com'era nota nell'antichità (probabilmente già esistente prima del periodo angioino). Essa faceva parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia, costruite su indicazione dell'architetto fiorentino Camillo Camilliani con lo scopo di difendere le attività commerciali dagli attacchi dei pirati saraceni.
Vista la sua importanza fu sempre oggetto di restauri significativi, il più importante fu forse quello promosso dall'imperatore Carlo V, per cui la torre è più nota localmente come Torre Carlo V.
Nel 1749 fu iniziata la costruzione del primo molo, grazie a Carlo III e all'intervento del vescovo Lorenzo Gioeni, completata solamente nel 1763. Nel 1853, durante il governo dei Borbone delle Due Sicilie, il borgo ottenne l'autonomia divenendo capoluogo di decurionato come Molo di Girgenti. Successivamente, nel 1863, il paese cambiò nome in Porto Empedocle per ricordare il celebre filosofo agrigentino Empedocle.
Nel 2003 il comune ha deciso di adottare Vigata come secondo nome della località[3], in omaggio al paese immaginario del personaggio letterario creato dallo scrittore locale Andrea Camilleri (suo illustre cittadino), Salvo Montalbano, cui nel 2009 è stata dedicata una statua in via Roma[4]. La decisione sulla denominazione è stata però revocata nel 2009. Il 12 dicembre dello stesso anno, con Decreto del Presidente della Repubblica, è stato conferito a Porto Empedocle il titolo di Città. Oggi Porto Empedocle costituisce una delle più importanti realtà economiche della provincia di Agrigento. Il suo porto assicura il collegamento con le Isole Pelagie
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Medaglia d'argento al merito civile | |
«Durante il secondo conflitto mondiale subì devastanti bombardamenti aereo-navali da parte delle forze alleate che causarono numerose vittime e molti feriti gravi, nonché la distruzione di gran parte degli edifici. La popolazione seppe reagire con dignità e coraggio agli orrori della guerra, affrontando, con il ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. 1940/1943 - Porto Empedocle (AG)» — 14 maggio 2010[5] |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa Madre
- Torre Carlo V
- Palazzo di Città
- Auditorium San Gerlando
- Palazzo Montagna (resti)
- Chiesa Madonna del Carmelo
- Chiesa Santa Croce
- Teatro Empedocle
- Palazzo della Guardia Costiera
- Palazzo delle Dogane
- Monumento ai caduti delle guerre mondiali
- Monumento ai caduti del mare
- Stazione-Museo di via Lincoln
- Monumento a Luigi Pirandello
- Busto del filosofo Empedocle
- Statua del commissario Montalbano
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
- Festa della Madonna del Carmine
Dal 1863 si celebra la Festa della Madonna del Carmine; essa è la più antica manifestazione del paese. L'evento ha la durata di tre giorni: il venerdì, il sabato e domenica successivi al 16 luglio.
- Festa del mare
Dal 1955, alla festa della Madonna del Carmine è abbinata una festa del mare, che comprende la varchiata a mari, ossia un'animata processione a mare al seguito dell'imbarcazione recante la sacra effigie della Madonna del Carmine; il percorso è illuminato da fiaccole multicolori e dal suono delle sirene delle navi. La festa comprende anche i tradizionali giochi a mari (giochi a mare), tra cui l'antenna a mari (in cui si deve afferrare una bandiera fissata all'estremità di un'asta insaponata e fissata sulla poppa di un peschereccio) e la Padellata, ossia la frittura di pesci poi distribuiti gratuitamente alla popolazione. Al termine della festa la folla rientra insieme all'effigie sacra nella Chiesa Madre[7].
- Festa di San Calogero
I festeggiamenti in onore del Santo nero hanno inizio il giovedì che precede la prima domenica di settembre, quando in solenne processione il simulacro ottocentesco del santo lascia la cappella della casa dei portuali, dove è abitualmente custodito e venerato, per esser condotto in Chiesa Madre.
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
Porto Empedocle è stata, a partire dalla metà dell'Ottocento, punto d'approdo per il traffico ferroviario proveniente dall'entroterra siciliano. Al porto, in particolare, giungevano grandi carichi di zolfo e sale. Proprio per il trasporto dello zolfo proveniente dalla vicina Solfara Lucia fu attiva, fra il 1894 e il 1920 la tranvia Porto Empedocle-Lucia, una linea a scartamento ridotto con trazione a vapore della lunghezza di 15 km. Nel Novecento fu la Montecatini a movimentare il traffico merci tra il porto ed il resto della provincia.
Lo scalo principale della città è la stazione di Porto Empedocle centrale, capolinea fino al 1978 della linea a scartamento ridotto Porto Empedocle - Castelvetrano. La città aveva altre tre stazioni ferroviarie oltre a quella principale: la Stazione di Porto Empedocle Succursale, in prossimità del porto, la Stazione di Porto Empedocle Cannelle a pochi metri dalla torre Carlo V e "Porto Empedocle Punta Piccola", nell'omonima località.
Con la chiusura della linea a scartamento ridotto per Castelvetrano, il traffico ferroviario è limitato ai soli treni speciali organizzati dall'associazione "Ferrovie Kaos" che ha in custodia una parte dell'area ferroviaria empedoclina. Ferrovie Kaos in collaborazione con Trenitalia e con la Regione Siciliana, hanno istituito degli speciali convogli, (Akragas Express) tra Porto Empedocle - Agrigento Centrale e tra Porto Empedocle e Canicattì nei mesi estivi e durante la sagra del mandorlo in fiore, che ha sede nel capoluogo.
Nel 2014 il parco ferroviario di Porto Empedocle è stato vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, per le numerose testimonianze di archeologia industriale ancora presenti e perfettamente conservate[8]. Nel gennaio 2015 anche il Ministero ai Beni Culturali ha premiato con una menzione speciale l'ente gestore per il recupero posto in essere[9]. Oggi la tratta ferroviaria Agrigento Bassa - Porto Empedocle è gestita da Rete Ferroviaria Italiana e Fondazione FS Italiane.
Il 12 marzo 2016 è stata riaperta all'esercizio, dopo 38 anni, la Stazione di Porto Empedocle Succursale ubicata in via Platone, in pieno centro cittadino, che diventa così il capolinea della ferrovia turistica dei templi, gestita da Fondazione FS Italiane.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
- Alfonso Inclima (dal 1944 al 1952)
- Giuseppe Sinesio (dal 1952 al 1969)
- Carmelo De Leo (dal 1969 al 1970)
- Salvatore Sciangula (dal 1975 al 1977)
- Giuseppe Caruana (dal 1980 al 1981)
- Domenico Ferrara (dal 1983 al 1985)
- Giuseppe Sinesio (dal 1985 al 1989)
- Antonio Sinesio (dal 1989 al 1993)
- Carmelo Gibilaro (dal 1993 al 1995)
- Orazio Guarraci (dal 1996 al 2001)
- Salvatore Lauricella (Commissario temporaneo) (2001)
- Paolo Ferrara (dal 2001 al 2006)
- Calogero Firetto (dal 2006 al 2015)
- Antonina Bonsignore (Commissario temporaneo) (2015)
- Margherita Rizza (Commissario temporaneo) (2015)
- Ida Carmina (2016- )